In principio furono i ricettari: dagli apporti della tradizione araba a Maestro Martino da Como. Prima parte
E' ampiamente noto come il celebre apiciano De re coquinaria rappresenti il primissimo testo di cucina dell'antichità, narrazione di una società aristocratica desiderosa di strutturare i piatti nobilitandoli, dove i condimenta , il largo uso di spezie ed odori la facevano letteralmente da padrone. Pensiamo al profluvio di cumino, cardamomo, zenzero, zafferano, malabatro, silfio e pepe, alcuni di essi adoperati anche per dolcificare o imbellire i vini; pensiamo al celebre garum, onnipresente salsa speziata a base di interiora di pesce. Raccolta di una pluralità di testi, l'Apicio dimostra di essere una pregevole summa degli usi e dei costumi gastronomici di oltre tre secoli, intercorsi dalla fine dell'età repubblicana fino alla divisione dell'impero romano. Come ci palesano gli studi condotti negli ultimi 40 anni, un evidente punto di svolta nella narrazione delle pratiche di cucina lo possiamo rintracciare tra il XIV ed il XVI secolo, quando, con il costituirsi in