Edificando il nuovo. I contributi testuali di Maestro Martino e Bartolomeo Sacchi
Nella storia della gastronomia è abbastanza inconsueto che l’opera innovativa di alcuni cuochi venga da subito valutata positivamente con grande accoglienza di molti. De La Varenne, personaggio assolutamente rivoluzionario nel contesto della cucina del Grand Siècle di due secoli dopo, venne particolarmente osteggiato dai colleghi della seconda metà del ‘600 ed accusato di utilizzare preparazioni eccessivamente elaborate e pesanti. Oggi consideriamo l’opera del digionese ed il suo Le cuisinier françois i capostipiti della rinnovata cucina d’oltralpe. Non fu il caso di Maestro Martino, impostosi velocemente all’attenzione di una vasta fetta di pubblico ed al quale si riconobbe un forte spirito riformatore. Il Libro de arte coquinaria decretò la fine della obsoleta tradizione gastronomica medievale per forme e contenuti, pur tratteggiandone alle volte alcune sue caratteristiche, come le carni passate velocemente nell’acqua bollente prima di essere arrostite, l’utilizzo...