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Visualizzazione dei post da maggio, 2023

Flan di ricotta di pecora, nocciole e cedro su crema di asparagi alla menta. Salsa al Reggiano 60 mesi

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- 1 confezione di lasagne già pronte - 300 gr. di ricotta di pecora - 1 uovo - Della scorza di cedro - 130 gr. di Reggiano 60 mesi (30 e 100) - 2 foglie di menta - Delle nocciole pestate - 500 gr. di asparagi - 1\2 cipolla dorata - 1 spicchio d'aglio - Della noce moscata - 200 ml. di panna fresca - Olio, sale e pepe Eliminare la parte terminale degli asparagi, passare al pelapatate la parte mediana più coriacea dei gambi e ridurli a tocchettini, ricavare a parte le cime. In una padella porre a rosolare, in olio, un trito fine di aglio e mezza cipolla, far andare le cime di asparago con i tocchetti imbellendo con due foglie di menta; aggiungere un nonnulla d'acqua e portare a cottura regolando di sale e pepe. Eliminare le foglie di menta, separare i tocchetti dalle punte e frullare quest'ultime con pochissima scorza di cedro riducendole a crema. Per la farcia mescolare la ricotta di pecora, 1 uovo, 30 gr. di Parmigiano 60 mesi, delle nocciole pestate, un poco di succo e scor

Interconnessioni sistemiche tra modelli agricoli ed alimentari. L'apporto islamico alla Spagna. Prima parte

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Le coste del Paesi che si affacciano sul Mediterraneo hanno rappresentato da sempre il punto d'incontro di differenti culture, sin dai tempi del Neolitico. Durante i secoli passati si sono susseguite numerose ondate di migrazioni generate da svariate popolazioni, le quali avevano la necessità di ricercare condizioni di vita maggiormente accettabili. L'opportunità è sempre stata ghiotta: la presenza nel Sud geografico di terre assai più fertili ed agilmente insediabili, pronte ad essere sfruttate approfittando tra l'altro di un clima decisamente meno disagevole, incentivò sempre più questi epocali spostamenti di masse. Popolazioni asiatiche, nord europee e africane si insediarono così a più riprese nei nostri territori mediterranei, interconnettendosi con le comunità preesistenti. Ne risultò una ibridazione culturale ed un arricchimento vicendevole senza precedenti: religioni, lingue, modelli politici ed alimentari si amalgamarono come non mai, soprattutto durante il periodo

Senatore Cappelli, ragù, 'nduja e provolone piccante

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- Mezze maniche di Senatore Cappelli, 400 gr. - 2 salsicce di maiale - 500 gr. di macinato di vitellone - 100 gr. di pancetta tesa in una fetta - 100 gr. di 'nduja - 1\2 porro - 100 ml. di vino bianco - 20 gr. di concentrato di pomodoro - 2 spicchi d'aglio - 1\2 carota - 1 foglia d'alloro - Provolone piccante qb. - Olio, sale e pepe - Brodo di carne Tritare finemente la carota, il porro e l'aglio, soffriggerli in olio per 5 minuti a fuoco medio. Togliere il budello alle salsicce e sbriciolarle in pentola, aggiungere il vitellone, la 'nduja a pezzettini e la pancetta tagliata a dadini, rosolare. Alzare la fiamma e sfumare con il vino. Abbassare la fiamma, aggiungere del concentrato di pomodoro sciolto in acqua e l'alloro. Coprire con il brodo di carne e cuocere a fiamma bassissima per due ore, regolando di sale e pepe. Una copiosa grattugiata di provolone piccante accompagnerà le mezze maniche di Senatore Cappelli al ragù.