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A proposito di insetti e di quotidianità alimentare

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Gli alimenti prodotti con farine ricavate dalla lavorazione di insetti sono ormai centralissimi nel vasto e complesso dibattito sui  novel food , anche per quanto concerne la legislazione italiana. A marzo 2023 il ministro dell'agricoltura ha firmato quattro decreti (non ancora pubblicati), concernenti questa tematica, che dovrebbero regolamentare la questione in maniera più stringente. Si tratta delle farine di grillo ( Acheta domesticus ), di larva gialla ( Alphitobius   diaperinus ), di tenebrione mugnaio ( Tenebrio molitor ) e di locusta migratoria. Alcuni prodotti che utilizzeranno questi tipi di farine, presenti sugli scaffali dei negozi e della GDO, dovranno assoggettarsi alla normativa, la quale prevede una specifica etichettatura e il posizionamento su appositi espositori, ben distinti da tutto il resto. La Commissione Europea dovrà esaminare a breve i decreti del Ministero e valutare se siano in contrasto o meno con le direttive comunitarie concernenti l'etichettatura

Causa rellena de pollo

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- Patate a pasta bianca, 1 kg. - Petto di pollo, 500 gr. - 1 avocado - 1 carota e 1 costa di sedano - Qualche oliva nera denocciolata - Piselli già cotti, 100 gr. - 3 peperoncini Aji amarillo - 4 lime - 1 cipolla rossa - Maionese, 200 gr. - 2 uova sode - 1\3 di peperone rosso - Del prezzemolo - Sale e pepe Mettere le patate a lessare, partendo da acqua fredda, per circa 30-35 minuti (prova stecchino), scolarle e lasciarle raffreddare. Ridurre il pollo a pezzi grossolani e lessarlo in acqua salata per 20 minuti al massimo, assieme alla carota tagliata a rondelle e la costa di sedano. Estrarre il tutto dall'acqua, raffreddare e sfilacciare la carne. Spremere tre lime. Frullare 3 peperoncini Aji dopo averli puliti eliminando i suoi filamenti ed i semi, unirli al succo di lime. Pulire e tritare finemente la cipolla rossa, amalgamarvi il pollo sfilacciato, le olive nere tagliuzzate, zeste di peperone rosso, un poco di prezzemolo tritato, i piselli, le rondelle di carota (ognuna divisa i

Torta alle mandorle, vaniglia, yogurt e arancia con glassa alla melagrana e clementina

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- 300 gr. di farina di mandorle - 100 gr. di farina "00" - 180 gr. di zucchero - 1\2 arancia, scorza - 1\2 baccello di vaniglia - 70 gr. di burro - 5 uova - Yogurt magro, 2\3 di barattolino - 8 gr. di lievito vanigliato - 1 arancia, fiori di zucchero per decorazione - 200 gr. di zucchero a velo - 3 cucchiai di succo alla melagrana e clementina Montare i rossi d'uovo con i semi del mezzo baccello di vaniglia e lo zucchero fino ad ottenere un composto piuttosto omogeneo, quindi unire la scorza grattugiata della mezza arancia, il burro fuso stemperato, lo yogurt, le due farine ed il lievito setacciati. Montare a neve ferma gli albumi e unirli accuratamente al composto con il classico movimento del mestolo dal basso verso l'alto. Versare il tutto in uno stampo a cerniera (22) debitamente imburrato ed infarinato. Livellare. Cuocere in forno  a 180 gradi per 45 minuti circa. Per la glassa: unire a più riprese lo zucchero a velo nel succo di melagrana e clementina, mescoland

Senso del gusto, cultura e pratiche gastronomiche tra Medioevo e Rinascimento

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  Domenico Cresti, Convito per le nozze di Cosimo I de’ Medici e Eleonora da Toledo , 1539, Vienna, Kunsthistoriches Museum. Cosimo I, figlio di Giovanni delle Bande nere e di Maria Salviati, fu il secondo ed ultimo Duca nella breve storia del Ducato di Firenze, dal 1537 al 1569 e, col Granducato di Toscana, il primo Granduca dal 1569 fino alla morte. Eleonora di Toledo fu la sua prima moglie. In epoca rinascimentale il cibo e tutto ciò che ruotava attorno ad esso (gli splendidi banchetti, gli allestimenti, il cerimoniale, i mestieri della cucina, quindi non solo i contenuti ma anche le forme attraverso le quali il convivio si realizzava) venivano intesi come fattori di massimale relazione sociale , andando a delineare e definire i rapporti fra persone. Sfarzo ed ostentazione erano i pilastri sopra i quali si edificava letteralmente il senso stesso di società cortigiana, conferendo al banchetto una sua particolare rilevanza politica . Questi aspetti sono messi in risalto dalla

Mutabbaq

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- Farina "0", 225 gr. - Acqua, 120 gr. - Sale, 8 gr. - Olio, 12 gr. - Manzo macinato, 300 gr. - 1 cipolla bionda - Pomodori, 180 gr. - 3 uova - Cumino pestato, 1 e 1\2 cucchiaino - Sale e pepe Amalgamare in planetaria i primi 4 ingredienti. Lavorare successivamente l'impasto in spianatoia fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Oliare un recipiente e lasciarlo riposare per una mezzora, coprendolo. Privare i pomodori dei loro semi e tagliarli a piccoli pezzi. Oliare una padella e cuocervi i pomodori fino a portarli quasi a salsa. Versare il macinato nella salsa rossa assieme al cumino e procedere con la cottura. Tritare la cipolla. Lasciar raffreddare il preparato, quindi amalgamarvi le uova ed il trito di cipolla. Regolare di sale e pepe. Oliare un ripiano di marmo, prelevare metà dell'impasto e tirarlo col mattarello il più finemente possibile, fino a creare una forma rettangolare. Porre al centro metà dell'impasto chiudendo verso l'interno i lembi l

Finocchi alla valdostana

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- 4 finocchi medi - 120 gr. di speck affumicato in una fetta - 250 gr. di fontina - 2 uova - 80 gr. di panna fresca - 1 cucchiaio abbondate di Reggiano grattugiato, più altro per la chiusura - Burro, sale e pepe Pulire accuratamente i finocchi mantenendo i torsoli, dividerli in 4 parti, cuocerli al vapore per 15 minuti dal momento dell'ebollizione dell'acqua. Metterli da parte e lasciarli raffreddare. Ricavare una dadolata non troppo grossa dallo speck affumicato e dalla fontina, preparare una emulsione con le uova, la panna ed il Reggiano, aggiustarla di sale e pepe. Imburrare una pirofila da forno, predisporvi i finocchi salandoli accuratamente e pepandoli, distribuire la dadolata sulla superficie e nappare con l'emulsione. Terminare con una spolverata di Reggiano. Cuocere in forno statico a 200 per 25 minuti, poi per pochissimo sotto il grill a 250.

Cambi di paradigma a corte. La cucina francese del Grand Siècle. Seconda parte

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Il modello gastronomico italiano riscosse molta fortuna in Europa durante tutto il Rinascimento. Questo fu un periodo nel quale la convivialità cortigiana, declinata nelle sue varie forme, delineava e definiva letteralmente i rapporti tra persone. Non a caso il cibo e tutto ciò che ruotava attorno ad esso (etichetta, cerimoniale, banchetti, ecc...) erano fattori di massimale relazione sociale . Il gusto ad un certo punto cominciò a parlare francese...  Nel 1651 venne dato alle stampe  Le cuisinier fran çois di François Pierre de La Varenne. Il cuoco digionese è universalmente conosciuto per essere stato il padre della moderna cucina francese e primo testimone di quel graduale mutamento paradigmatico che vide nella Francia il nuovo modello culturale a cui ispirarsi, anche in cucina. Come dettagliatamente esposto nella prima parte dell'articolo, in questo periodo vi furono apporti di nuovi ingredienti e progressive sostituzioni di altri, le forme ed i contenuti della coeva trattatist

Giulebbe di prugne

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- 500 gr. di prugne secche - 400 ml. di vino rosso - 1 cucchiaio di miele di timo - 300 ml. di marsala secco - 1 stecca di cannella - 2 anici stellati - 100 gr. di zucchero di canna - 200 ml. circa di acqua Riunire in casseruola tutti gli ingredienti, tranne le prugne, mescolare abbondantemente e portare ad ebollizione. Versare le secche e cuocerle per una ventina di minuti a fiamma medio-bassa. Togliere le prugne, far restringere ulteriormente lo sciroppo, porle in una ciotolina monoporzione e napparle con il ristretto.

Cambi di paradigma a corte. La cucina francese del Grand Siècle. Prima parte

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Il costume gastronomico e la cucina italiani vissero un periodo di pervasivo splendore durante tutto il periodo rinascimentale, in un'epoca dove sfarzo, ostentazione e potere erano i perni attorno ai quali ruotava la convivialità cortigiana. Queste contestualità furono prese come modello da seguire dalle altre corti europee. Un primato facilitato sicuramente dalla situazione sociale generale, seppur assai travagliata da un punto di vista politico. I fermenti artistici, letterari e mondani del '500 italiano furono d'ispirazione per le principale monarchie d'oltralpe.  In questo quadro culturale, partendo dal De honesta voluptate et valetudine (1474) dell'umanista Platina, al secolo Bartolomeo Sacchi, primo ricettario della storia stampato a caratteri mobili che si ispirò all'opera di Maestro Martino e che raccolse un ampio successo nel continente, si definirono i principali poli d'attrazione, assieme alla coeva trattatistica. Pensiamo alla corte estense al t

Arista aromatica con castagne, speck affumicato e kaiser

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- 800 gr. circa di arista - 120 gr. di speck affumicato in una sola fetta - 100 gr. circa di castagne secche - 1\2 bicchiere di vino Marsala secco - 3 foglie di salvia - 2 foglie di alloro - 4 bacche di ginepro - 1 rametto di rosmarino - Olio, sale e pepe, poco burro - Del brodo Mettere in ammollo per almeno un'ora le castagne secche. Tagliare le kaiser in due e mantenere la buccia, porle momentaneamente in acqua. Creare una piccola dadolata con la fetta di speck affumicato. Legare l'arista, quindi massaggiarla uniformemente con sale e pepe. Versare l'olio in un padella e sciogliervi il burro a fuoco medio, alzare la fiamma ed andare di Maillard copiosa su tutti i lati dell'arista. Unire la dadolata di speck affumicato e sfumare con il Marsala secco, far evaporare la parte alcolica. Porre quindi le bacche di ginepro, l'alloro, la salvia, il rosmarino. Portare a cottura, coperchiato per circa 50 minuti, a fuoco medio basso, girando due o tre volte l'arista. A met

Rösti di patate, salmone norvegese affumicato, Edam, scorza di limone, bacche di Schinus. Salsa di crème fraîche all'erba cipollina

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- 1 confezione di salmone norvegese affumicato - 3 patate a pasta gialla - Bacche di Schinus - Una abbondante grattugiata di Edam - 1\2 limone, scorza - 200 gr. di crème  fraîche - Erba cipollina - Poco succo di limone - Olio, sale e pepe bianco Grattugiare il limone. Sminuzzare finemente l'erba cipollina, amalgamarla alla crème ed aggiungere poco olio e un'idea di succo di limone, unitamente ad un pizzico di sale e di pepe bianco. Pelare le patate, porle in acqua fredda e cuocerle, dal bollore, per 5 minuti al massimo. Lasciarle raffreddare. Grattugiare anche le patate con la grattugia a fori grandi, unire l'edam anch'esso sminuzzato (i quantitativi del formaggio a discrezione), delle bacche di Schinus finemente pestate e la scorza del mezzo limone; aggiustare di sale e pepe. Dopo aver amalgamato con cura il composto di patate, creare con le mani delle palline 1\3 più grandi di una polpetta. Oliare con cura una padella antiaderente, porvi i roesti a cuocere creando dei

Prima della panificazione: il taro, agli albori delle colture

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Andando molto a ritroso nel tempo di diversi millenni, prima che la panificazione prendesse piede nelle società e la lavorazione del frumento fosse al centro delle economie alimentari dei popoli, il consumo di tuberi e radici, ancor più delle piante erbacee in generale, rappresentò la principale fonte di sostentamento per numerose civiltà. La domesticazione colturale di questi due elementi spesso si sovrappone, cronologicamente e geograficamente, a quella delle ben più comuni graminacee commestibili.  E' per esempio il caso della colocasia esculenta , comunemente denominata  taro , una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Aracee,  che regala tuberi molto simili alla patata, più tozzi e scuri. Un primato assoluto: il taro è considerato essere la prima pianta portata a coltura massimale prima dell'avvento strutturale della panificazione. Un processo di addomesticazione quasi scontato, favorito dal fatto che ogni singola parte del cormo (fusto, foglie e tuberi)