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Visualizzazione dei post con l'etichetta Ricette facili.

La "Piccola Gerusalemme" ed il suo "sfratto"

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Nell'Area del Tufo, poco meno di 4000 anime, un ridente paesello sito a 300 metri d'altezza, in provincia di Grosseto. Pitigliano è rinomata in tutta la Toscana: sin dal lontano 1500 ospita una comunità ebraica assai strutturata e fortemente integrata nel contesto sociale cittadino. Da qui il nome di "Piccola Gerusalemme". Il quartiere ebraico, la Sinagoga, i bui e stretti vicoli del centro, dominati da cantine, vasche, magazzini e botteghe di cucina kasher. Lo "sfratto", tipico dolce del luogo, nasce in questo contesto storico e culturale. La forma ed il nome sono riconducibili alle dolorose vicende che la comunità ebraica di Pitigliano visse in prima persona al tempo di Cosimo II de' Medici, Granduca di Toscana dal 1609 al 1621. Fu emanato un editto nel quale si intimava agli ebrei di abbandonare le proprie case per trasferirsi nel ghetto. Lo sfratto veniva notificato singolarmente alle famiglie della zona battendo appunto un bastone sulla porta ...

Il frigo piange, un eco eterno? Ecco le uova all'aglio di Cecina!

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Siate sinceri, vi capita spesso! Che sia la frenesia del lavoro-famiglia-attività varie o l'approssimarsi di ferie lunghe (indi per cui è necessario svuotare il frigo), un terribile e triste eco, interminabile, si impossessa sovente del nostro frigo, lasciando un alone di triste incertezza su tutto... Terrore. Solitari e mesti: spicchi d'aglio, rimasugli di acciughe sottosale e i sempiterni capperi aspettano impassibili la loro sorte, troppo a lungo, diremo! Il bello della cucina tradizionale è proprio qua: puoi fare un gran piatto anche col nulla. Passando intere notti assieme al mio insostituibile manuale, Il Grande Libro della Vera Cucina Toscana, scritto di tutto pugno da Paolo Petroni, ho scoperto questa ricettina easy easy tipica delle mie zone; siamo più precisamente a Cecina, ridente paesello ad un tiro di schioppo da casa mia. Un piatto veloce dove il re assoluto è l'aglio. PS: accertatevi di non vedere nessuno nelle successive 24 ore! UOVA ALL'AGLIO...

Alici, quintessènza del pesce azzurro. La briga

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Se pensiamo alla alice o acciuga subito ci saltano in mente tre preparazioni assai frequentate, testimonianze autorevoli dei territori di riferimento: la torinese e poderosa bagna cauda, le acciughe al verde (“bagnet verd”, salsa piemontese a base di aglio, prezzemolo e acciughe sotto sale, utilizzata per accompagnare i bolliti) ed in ultimo un “assaggio” della pittoresca costiera Amalfitana con le sua rinomata colatura di alici di Cetara, color ambra vivo nel piatto. 40.000! Sono il massimale di uova che una femmina di acciuga depone sottocosta nel periodo di riproduzione, che avviene da aprile a settembre inoltrato. Pesce azzurro per eccellenza, può raggiungere una lunghezza che alle volte supera abbondantemente i 20 cm. Sul mercato troviamo agilmente le alici bianche, leggermente più piccole e adatte a fritti e marinature nel limone, mentre con le acciughe more o morelline possiamo preparare il sottosale o un bel ripieno al forno. Ho scoperto recentemente, con somm...

Sotto le Apuane: la marocca o focaccia seravezzina

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Generalmente non mi addentro di buon grado nella panificazione o affini, poiché, arte per eccellenza, richiede cure e attenzioni che devo ancora elaborare con un certo criterio. Avendo però della farina di mais avanzata e delle olive nere denocciolate, ho tentato un percorso assai poco impegnativo, estraneo ai tempi delle più comuni lievitazioni. La marocca o focaccia seravezzina prevede infatti un impasto misto di farina 00 e farina gialla ed un riposo assai veloce, si e no trenta minuti. Questa focaccia è tipica di Seravezza, pittoresco paesello posto appena sotto le magnificenti Alpi Apuane, nelle vicinanze delle rinomate Forte dei Marmi e Pietrasanta, fiori all'occhiello del turismo estivo costiero lucchese. Di forma circolare, la marocca deve essere alta circa tre centimetri e risultare sicuramente un pochino meno soffice, vista la preparazione di farine miste. L'aggiunta di lardo e rosmarino regala alla nostra cucina un profumo decisamente inebriante appena sfornata l...

Baci di dama destrutturati: vaniglia e ganache si sposano!

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La colazione, quella bella, semplice, veloce e gustosa. Ricetta talmente banale da non necessitare di alcun tutorial. I noti baci di dama, piemontesi di Tortona, sono così chiamati perché le due calotte assomigliano a due labbra intente a baciarsi. Stavolta, però, avremo un poco meno... amore: adoperando il classico impasto, andremo a creare, con i formini che abbiamo in casa, dei gustosissimi biscottini secchi. Imbelliamo con una punta di ganache al cioccolato versata su ogni biscotto dove porremo anche un trito grezzo di nocciole. Semplice, una colazione di gran classe! PER I BACI DI DAMA, per 6: - 150 gr. di cioccolato fondente - 125 gr. di farina bianca 00 - 125 gr. di scorza d'arancia candita - 125 gr. di zucchero - 125 gr. di nocciole - 125 gr. di burro - nocciole tritate - 150 gr. di panna liquida fresca - un baccello di vaniglia Porre in acqua bollente i 125 gr. di nocciole, scolarle e successivamente spellarle; tritarle quindi assai finemente e parimenti anc...

La fricassea, carpe diem dal fascino letale

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Fricassée o fricassea? Nel sempiterno dibattito di chi tra i nostri cugini d’oltralpe e noi italiani cucini meglio la propria tradizione gastronomica, l’etimologia di questa notissima parola è materia di studi e di dibattiti: si perde altresì nella storia delle vaste tradizioni tedesche, dove l’antico “froeh” significava “avido”, forse perché tale vivanda era atta ad eccitare l’avidità e l’appetito (strano, per il popolo tedesco, così poco incline ad esternare certi sentimenti…). Esiste addirittura una fricassea greca fatta con maiale e contenente lattuga o erbe selvatiche. I nostri cugini francesi, invece, utilizzando la parola “fricasser”, si limitano semplicemente al più neutro “preparare la carne a pezzetti ed intingerla in una salsa”, generica. Anche  la nostra versione non è ricetta nuova (Artusi docet) e non si deve confondere col piemontese “fricandò”, pietanza che vede l’abbinamento di carne e verdure in lunghissima cottura. Fricassea è un carpe diem dal fascino letale...