La fricassea, carpe diem dal fascino letale
Fricassée o
fricassea? Nel sempiterno dibattito di chi tra i nostri cugini d’oltralpe e noi
italiani cucini meglio la propria tradizione gastronomica, l’etimologia di
questa notissima parola è materia di studi e di dibattiti: si perde altresì
nella storia delle vaste tradizioni tedesche, dove l’antico “froeh” significava
“avido”, forse perché tale vivanda era atta ad eccitare l’avidità e l’appetito
(strano, per il popolo tedesco, così poco incline ad esternare certi
sentimenti…).
Esiste
addirittura una fricassea greca fatta con maiale e contenente lattuga o erbe
selvatiche. I nostri cugini francesi, invece, utilizzando la parola
“fricasser”, si limitano semplicemente al più neutro “preparare la carne a
pezzetti ed intingerla in una salsa”, generica. Anche la nostra versione non è ricetta nuova
(Artusi docet) e non si deve confondere col piemontese “fricandò”, pietanza che
vede l’abbinamento di carne e verdure in lunghissima cottura.
Fricassea è
un carpe diem dal fascino letale: la salsa, rosso d’uovo e succo di limone, se
passata a velo sulla pietanza tolta dal fuoco ma ancora troppo calda, rischia
di trasformarsi in una sorta di uovo strapazzato! Addio…
Pollo o
coniglio in fricassea, classica ricetta, una leccornìa: alto rischio di
quantità smodate! Ma la tradizione si può destrutturare soverchiando la storia
e utilizzando, come ingrediente principale, la melanzana, una delle verdure
regine di questa strana primavera…
MELANZANE IN
FRICASSEA, per 2:
- 2 melanzane
- Pomodorini
motekino
- 1 cipolla
bionda o bianca
- Poco succo
di limone filtrato
- 1 uovo
- Del burro o
olio evo
- Un trito
grezzo di prezzemolo
- Sale e pepe
qb
Lavare sotto
l’acqua corrente le melanzane, quindi asciugarle con un panno o uno straccio,
tagliarle a rondelle non troppo fini. Porle successivamente in un colino con
del sale grosso per 40 minuti, così possono spurgare e perdere la propria acqua
amarognola. A fiamma media, sbollentare in acqua i motekino fino a che la
pellicina esterna comincerà a sfaldarsi, trasferirsi quindi su un tagliere
appena saranno raffreddati: togliere la pellicina ai pomodorini, tagliarli a
metà ed eliminare l’anima interna con l’ausilio di un cucchiaino, scartando
così i semini. Messi da parte i motekino, pulire la cipolla bionda, dividerla e
ricavare delle fettine sottili con un coltello a lama liscia. In una casseruola
porre del burro o dell’olio, lasciando andare a fiamma assai dolce. Una volta
che il burro sarà fuso unire le cipolle tagliuzzate, allungando con un poco di
acqua: lasciare appassire le cipolle finchè non saranno belle dorate e
trasparenti. Aggiungete quindi la melanzana tolta dal sale e già risciacquata
ed asciugata, i pomodorini tagliuzzati
ed il trito grezzo di erba aromatica. Aggiungendo un poco di acqua, lasciar
cuocere per circa 15 minuti a fuoco medio, salare e pepare alla bisogna. Mentre
le melanzane vanno, preparare l’emulsione con il rosso d’uovo ed il succo di
limone filtrato, sbattendo con una forchetta. Togliere dal fuoco il tutto,
attendere qualche secondo, versare uniformemente l’emulsione sopra la verdura;
con un mestolo di legno girare velocemente le melanzane nella casseruola per
far si che l’uovo non si rapprenda e rischi di diventare strapazzato per il
troppo calore: creare quindi un velo cremoso sulle melanzane. Impiattare e
consumare subito.