La trusca di Casoli, eterno splendore di semplicità

In questi mesi di studio e di ricerca continui che mi hanno portato a creare il sito, inteso principalmente come potpourri di spunti che possono tornare utili, mi sono sovente impegnato nello scandagliare quella magnificente realtà che è la Lunigiana, terra di mezzo, regione storica sita tra alta Toscana e Spezzino, portatrice e rivelatrice di grandi tradizioni gastronomiche che spesso si intrecciano con le vicende più prettamente storiche di tali territori. Una meraviglia poter scoprire autentiche chicche. Ed ecco i matuffi, la mesciua, la barbotta, la marocca, la scarpaccia, il migliaccio, l'arbadela, la garmugia, la torta coi becchi e la baciocca.

Settembre. Si palesano dei timidi assaggi, flebili accenni di una stagione che bussa alle porte: il ritrovato ed intenso fresco mattutino, i primi temporali prolungati, i cieli tersissimi liberi da afa opprimente accompagnano anche un cambio assai sostanzioso per quanto concerne la stagionalità di frutta e verdura. Giallo intenso, polpa carnosa, duttilità: è il caso di affermare che la zucca interpreti grandemente proprio questo mutamento.

Glorificare la semplicità. A sud delle Alpi Apuane, poco sopra Camaiore, sorge un piccolo paesello, Casoli, dove, unicamente qui, è conosciuta la mitica trusca, un "tortino" di verdure al forno semplice e splendente che lascerà letteralmente a bocca aperta ognuno di voi. La cucina povera contadina, intensamente vissuta, le tradizioni che si perdono nel tempo, l'adattarsi alla ciclicità delle stagioni (non buttando via mai nulla), il tramandare di madre in figlio. In questo contesto è giunta fino a noi la trusca, vera bandiera paesana: sapori e colori si incontrano, gli ultimi doni estivi della terra, i pomodori e la novità settembrina, la zucca appunto, unitamente alle patate e alla cipolla bionda; più del rosmarino o del basilico per strutturare.

Una pirofila da forno: stratificate, oliate, togliete fuori dal forno dopo un'ora. Come spesso dice il buon Alessandro Borghese, vivrete un vero "viaggio della mente". Abbandonatevi allo splendore, al gusto, con la variante delle patate Chérie!

TRUSCA DI CASOLI, per 4:

-  Polpa di zucca, 400 gr.

- 4 patate Chérie

- 1 cipolla bionda

- 3 pomodori Canestrino di Lucca

- del rosmarino

- olio evo, sale e pepe qb

Tagliare la zucca a fette di circa un centimetro, i pomodori e le patate alti circa mezzo centimetro, di quest'ultime mantenere la buccia; ridurre la cipolla a striscioline assai fini. Oliare copiosamente una pirofila da forno: porre le fette di patata, salarle e peparle; incorporare quindi la zucca e le cipolle, terminare con i pomodori, spolverando con il rosmarino; salare e pepare nuovamente irrorando con 8 cucchiai di olio. In forno statico, per un'ora, a 180 gradi. La trusca di Casoli può essere servita sia calda che fredda.

Trusca di Casoli






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