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(Falsi) miti: dalla pasta di Marco Polo ai cuochi di Caterina de' Medici in Francia. Prima parte

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Nell'analisi degli aspetti relativi alla storia della gastronomia ha sempre fatto capolino il cosiddetto "fantasma delle origini". In quale contesto storico e culturale è nata e successivamente si è strutturata nella società una certa data valutazione su un prodotto alimentare di uso comune, come per esempio la pasta, che nulla ha a che vedere con il viaggio in Asia di Marco Polo? Perché siamo erroneamente convinti che Caterina de' Medici, divenuta consorte di Enrico di Valois nel 1533, il futuro Re di Francia, contribuì a determinare un marcato mutamento dei gusti e delle pratiche di cucina d'oltralpe portando la gloria gastronomica toscana a corte?  Qui à una grande meraviglia, che ci àn farina d'albori, che sono àlbori grossi e ànno la buccia sottile, e sono tutti pieni dentro di farina; e di quella farina si fa molti mangiar di pasta e buoni, ed io più di volte ne mangiai. Questa citazione da Il Milione offre alcuni spunti significativi per una corretta an

Tortino di alici

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- 800 gr. circa di alici fresche - 80 gr. di formaggio grattugiato misto - 4 uova - 150 gr. di pane casalingo - Un trito abbondante di aglio e prezzemolo - 1 peperoncino - 1 bicchiere circa di latte - Del pangrattato - 1 limone, scorza - Olio e sale qb. Sbriciolare il pane ed ammollarlo nel latte. Pulire le acciughe: eliminare la testa, le viscere e la lisca; tamponarle con carta assorbente da cucina. Preparare un trito di prezzemolo, aglio e peperoncino. Strizzare il pane, porre le uova, gli odori, la scorza grattugiata del limone ed i formaggi; amalgamare il tutto regolando di sale. Oliare con cura una pirofila tonda, spolverare con abbondante pangrattato e disporre a cerchio le alici, quindi incorporare la farcia, livellandola; ripetere l'operazione. In ultimo spolverare nuovamente con del pangrattato. Cuocere in forno statico a 200 gradi per circa 20 minuti.

Vialone nano alla barbabietola e limone con salsina allo skyr, pesto di basilico e nocciole

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- 320 gr. di vialone nano  - 300 gr. di bietole già lessate - 1\2 scorza grattugiata di limone - 150 gr. skyr  - Foglie di basilico - 50 gr. di granella di nocciole - 50 gr. di burro - 50 gr. di pecorino - 1\2 scalogno - 1\2 bicchiere di grappa secca - Poco succo di limone - Brodo vegetale - Olio, sale e pepe Tagliare a dadini le barbabietole, frullarle nel mixer ad immersione assieme ad un poco di brodo vegetale, regolare con sale, pepe e olio, scorza di limone grattugiata e pecorino. Pestare grandemente le foglie di basilico con le nocciole, aggiustando con olio, sale e pepe. Amalgamare il succo di limone allo skyr. Far rosolare un battuto fine di scalogno in una fagioliera di terracotta temperata, unire il riso e tostarlo, mescolando spesso; sfumare quindi con la grappa secca, bagnare col brodo e portare a cottura il vialone per circa 14 minuti. Poco prima della cottura inglobare la salsa di barbabietole, a fiamma spenta mantecare col burro. Sporzionare accompagnando con la salsina

Pasta alle melanzane "di ripiego"

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 Cosa fai quando hai intenzione di fare la pasta alla crema di peperoni rossi e carbonizzi i peperoni perché pensi di poter cucinare e, contemporaneamente, fare anche altro? Butti la carbonaTa di peperoni e ricominci con le melanzane (e stavolta stai in cucina e stai attenta a quello che fai, citrulla che non sei altro!) Quindi, per due persone, prendi una melanzana di media grandezza (lo sapete, Luca è quello preciso, studiato, con tutti i grammi e i millilitri, io sono quella dell' "a occhio" 😄 ), la fai a tocchetti, prendi una cipolla piccola e la triti e metti tutto in una casseruola antiaderente con un cucchiaio d'olio e uno d'acqua e fai disfare tutto (in caso si asciugasse troppo, per non fargli fare la fine dei peperoni di cui sopra, aggiungere un po' d'acqua). Quando si è tutto stracotto, aggiungere un cucchiaio di panna da cucina giusto per legare, assaggiare e aggiustare di sale e, siccome la melanzana non è stata messa sotto sale, se fosse tr

Ambrogino di pollo

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- 1 pollo, smembrato - 1/2 cipolla bionda - 40 gr. di lardo - 8 datteri - 8 prugne denocciolate - Mollica di due fette di pane - 150 ml. circa di vino bianco - 50 ml. circa di aceto di vino bianco - 100 ml. di brodo di carne - 3 chiodi di garofano - 1\2 cucchiaino di cannella - Poca noce moscata - 2/3 di bicchiere di latte di mandorle - Sale e olio evo qb. Eliminare la crosta delle fette di pane, sbriciolare finemente la mollica e arrostirla in una padella antiaderente. Versare quindi circa 50 ml. di vino bianco, l'aceto, le prugne, i datteri e l'idea di noce moscata. Far ritirare la salsa prestando attenzione a non disfare i datteri e le prugne, regolare di sale. Tritare finemente la cipolla e tagliuzzare il lardo a striscioline, farli andare per poco in padella con un filo d'olio, rosolare quindi il pollo su ogni lato. Inglobare il brodo, il latte di mandorle, il restante vino bianco, la cannella ed i chiodi di garofano. Proseguire la cottura della carne a fiamma bassa pe

In principio furono i ricettari: dagli apporti della tradizione araba a Maestro Martino da Como. Seconda parte

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In quale contesto storico e sociale vide la luce il Libro de arte coquinaria di Maestro Martino, ricettario e caposaldo della letteratura gastronomica, punto di svolta che delineò un senso del gusto più marcatamente rinascimentale? Nel XV secolo Guienna, Borgogna e Bretagna concorsero a realizzare l'unità territoriale della Francia, grazie all'annessione messa in atto da Carlo VIII; al calar del secolo cadde l'ultimo bastione arabo della penisola iberica, il Califfato di Granada: trionfanti, con il crocifisso in mano, Isabella di Castiglia e Ferdinando II d'Aragona entrarono in Granada ponendo fine alla Reconquista cattolica; la Confederazione degli otto cantoni portò a 10 i membri della stessa, con l'ingresso di Friborgo e Soletta; ecco l'affermarsi della potenza asburgica in Austria, mentre in Inghilterra nacque la dinastia Tudor. Nell'Italia geografica, nella prima metà del secolo, assistemmo alla presenza di numerosi staterelli in continuo conflitto tra

Crumble ai fiocchi d'avena integrali, con pink lady, mirtilli, scorza d'agrume, vaniglia e fava tonka

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- 2 e 1\2 mele Pink Lady - 100 gr. circa di mirtilli - 1\2 limone, scorza - Poco burro - 2\3 di fava tonka - 50 gr. di zucchero di canna -1\2 baccello di vaniglia Per il crumble: - 100 gr. circa di fiocchi d'avena integrali - 70 gr. di farina 00 - 90 gr. di zucchero di canna - 110 gr. di burro - Cannella in polvere - Del sale Fondere il burro, aprire la bacca di vaniglia ed immergervi i suoi semi. Sbucciare accuratamente le mele ed eliminare i torsoli, tagliarle a dadini, mescolarle in una ciotola assieme alla scorza di limone, i mirtilli, lo zucchero, la fava tonka grattugiata ed i semi di vaniglia. Stendere uniformemente il tutto in una teglia imburrata. Per il crumble: lavorare con la punta delle dita tutti gli ingredienti fino ricavarne un composto omogeneamente sbriciolato, cospargerlo sulle mele. Infornare statico a 180 gradi per circa mezz'ora.

Paella algherese

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- 400 gr. di fregula - 3 calamari medi - 400 gr. di cozze - 2/3 di peperone giallo medio - 220 gr. di salsiccia - 400 gr. di pomodori motekino - 300 gr. di petto di pollo - 8 gamberoni - 1/2 cipolla bionda - 1 busta di zafferano - 45 gr. di bottarga di muggine essiccata - 200 gr. di pisellini surgelati - 2 spicchi d'aglio - Del prezzemolo - Un peperoncino - Olio, sale e pepe qb. Per il fumetto: - Carapaci e teste dei gamberoni - 1\3 di cipolla bionda - 1\2 spicchio d'aglio - 50 ml di vino bianco - 1 litro d'acqua - Delle foglie di prezzemolo - Del pepe nero in grani - Olio e sale qb. Preparare il fumetto: ricavare le teste ed i carapaci dai gamberoni. Tritare finemente la cipolla e l'aglio e soffriggerli in olio. Incorporare quindi le carcasse, lasciare andare per poco e sfumare col vino bianco. Coprire completamente con l'acqua il tutto, aggiungendo del pepe nero in grani, delle foglie di prezzemolo, regolare di sale. Proseguire la cottura sobbollendo per circa un&

Polimorfismo sociale dell'alimentazione monastica nei secoli. Seconda parte

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Verso la fine dell'XI secolo il modello monastico cluniacense subì un forte declino a causa della sua connotazione marcatamente aristocratica, aspetto che si ravvisava anche nel contesto alimentare e nel convivio, ormai assai lontani dal carattere di estrema austerità tipico della fase iniziale. Nel periodo più splendente dell'ordine, dovendo rispettare l'assoluto silenzio imposto durante i pasti dalla Regola benedettina, i monaci cluniacensi erano soliti adoperare una serie di strategie e stratagemmi: era possibile "parlarsi", "argomentare" di alimentazione senza l'utilizzo della parola? Si. Il linguaggio silenzioso, grandemente istituzionalizzato presso il monastero di Cluny già dal X secolo grazie al monaco Udalrico, consisteva in una serie di gesti delle mani, ammiccamenti del viso, movimenti del corpo, tutti al servizio di uno "specifico dizionario del silenzio" per non disobbedire alla Regola. 300 signa presenti, descritti dettagliat

Vellutata di indivia belga all'anice stellato con galletta ai semi misti e crema di robiola all'aneto

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- 500 gr. di indivia belga - 200 gr. di patate a pasta bianca - 1\2 limone, succo - 800 ml. di brodo vegetale - 200 ml di panna - 1 anice stellato - Dell'aneto essiccato - Gallette ai semi misti - Della noce moscata - Poco latte - 150 gr. di robiola - Olio, sale e pepe qb. Pelare le patate e tagliarle a cubetti, tagliuzzare grossolanamente l'indivia belga; farle andare per poco in olio, in una pentola piuttosto alta, quindi bagnare col succo di limone e spolverare con poca noce moscata; coprire col brodo vegetale e cuocere a fiamma dolce per 25 minuti incorporando l'anice stellato. Trascorso il tempo eliminare l'anice, frullare accuratamente col mixer ad immersione ed inglobare la panna; regolare di sale e pepe. Amalgamare un goccio di latte alla robiola ed aggiungervi un pizzico di aneto essiccato; spalmare la crema di formaggio su delle gallette ai semi misti e servire la vellutata di indivia non troppo calda.

Polimorfismo sociale dell'alimentazione monastica nei secoli. Prima parte

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Una ben distinta volontà di rifugiarsi dalle tentazioni del mondo, tramite severe e costanti privazioni, distingueva la vita degli anacoreti, prima in Oriente e successivamente in Occidente, sin dai primi secoli dell'età cristiana. Fuggendo dalla voluttà del cibo ed anche dalle sue più elaborate forme, veniva garantita la salvazione della propria anima, avvicinandosi il più possibile ad interpretare il messaggio di Cristo. Da un punto di vista alimentare la cultura della monofagia ,   il nutrirsi una sola volta al giorno unicamente di cibi secchi, tipica degli eremiti vissuti tra II e IV secolo ancora assai lontani dal disciplinare le loro scelte tramite una regola ben definita, pose le basi per quelle che sarebbero diventate, secoli dopo, le grandi regole monastiche medievali.  Un primo passaggio dall'isolamento alla vita in comune avvenne in Egitto, nella regione della Tebaide, con Pacomio, attorno all'inizio IV secolo. Un più ampio concetto di comunione tra i monaci, anc

Blinis di farina di grano saraceno e kefir con mousse al salmone selvaggio d'Alaska affumicato e ricotta

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 Per circa 10 blinis: - 125 gr. di farina di grano saraceno - 7 gr. di lievito per pizza - 2 uova - 130 gr. di kefir - 200 gr. circa di salmone selvaggio d'Alaska affumicato - 150 gr. circa di ricotta mista - Poco latte - Della granella di nocciole - Dei semi di melagrana - Dei semi di chia - Del burro - Sale e pepe qb. In planetaria mescolare la farina, sale, pepe, il lievito ed il composto ottenuto amalgamando i rossi d'uovo con il kefir, fino ad ottenere una massa omogenea; porla in frigo, coperta con pellicola, per circa un'ora. Tagliare a fettine il salmone, ridurlo a mousse con la ricotta ed un poco di latte in un frullatore e metterlo in frigo. Montare a neve ferma le chiare d'uovo ed incorporarle al composto di farina di grano saraceno, far riposare il tutto un'altra ora in frigo coperto con pellicola. Sciogliere poco burro in una padellina antiaderente e versarvi una cucchiaio scarso di composto di farina, cercando di creare un tondo grande circa come il fo

Tajine di zucca con boulgour

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- 8 fette di zucca - 300 gr. di pomodori pelati - 250 gr. di boulgour - 1 cipolla di Roscoff - 1 cucchiaino di zenzero grattugiato - 1 cucchiaio di miele di timo - 1 e 1\2 cucchiaini di salsa harissa - 2 spicchi d'aglio - 1 stecca di cannella - 1 cucchiaio scarso di ras el hanout - 50 gr. di ribes rosso - Scorza di 2/3 di limone - Dello skyr - Olio evo e sale qb. Tagliare la zucca a metà, eliminare il suo interno e ricavare 8 fette non troppo fini, con la buccia. Pulire la cipolla e l'aglio, frullarli finemente assieme allo zenzero privato della sua buccia. Utilizzare un'ampia padella e far andare per poco il trito in olio; incorporare quindi il ribes, ras el hanout e la stecca di cannella aggiungendo poca acqua; proseguire per 2 minuti. Porre i pelati in padella, schiacciandoli, assieme all'harissa, al miele di timo, a della scorza grattugiata di limone e allungare con altra acqua. Adagiare le fette di zucca e regolare di sale. La cottura dovrà proseguire a fiamma medi

Le strutture del gusto: la cucina buona da pensare

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Et questi tali maccharoni vogliono bollire per spatio de doi hore. Libro de arte coquinaria, Maestro Martino da Como, ca. 1465. Alle volte mi trovo a dover spiegare cosa significhi "struttura del gusto" in cucina, in riferimento ai modi di elaborare una ricetta in base all'approccio mentale e culturale delle persone in un dato periodo storico, ancor prima di considerare le evidenti valutazioni soggettive, sfuggevoli, relative al gusto inteso in senso stretto.  Per le pratiche di cucina e per la coeva narrazione trattatistica la metà del Quattrocento rappresentò un punto di svolta cruciale, una trasformazione/rimodulazione sul '300, un rinnovarsi senza precedenti. In un contesto politico maggiormente propizio ecco i doni del fulgore artistico di questa parte del Rinascimento: pensiamo per esempio a Poliziano e Boiardo in letteratura, la pittura di Bellini e Uccello, Ghiberti e Donatello nella scultura, Brunelleschi.  Clima culturale di ampio respiro e vitalità li ritro

In principio furono i ricettari: dagli apporti della tradizione araba a Maestro Martino da Como. Prima parte

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E' ampiamente noto come il celebre apiciano De re coquinaria rappresenti il primissimo testo di cucina dell'antichità, narrazione di una società aristocratica desiderosa di strutturare i piatti nobilitandoli, dove i condimenta , il largo uso di spezie ed odori la facevano letteralmente da padrone. Pensiamo al profluvio di cumino, cardamomo, zenzero, zafferano, malabatro, silfio e pepe, alcuni di essi adoperati anche per dolcificare o imbellire i vini; pensiamo al celebre garum, onnipresente salsa speziata a base di interiora di pesce. Raccolta di una pluralità di testi, l'Apicio dimostra di essere una pregevole summa degli usi e dei costumi gastronomici di oltre tre secoli, intercorsi dalla fine dell'età repubblicana fino alla divisione dell'impero romano. Come ci palesano gli studi condotti negli ultimi 40 anni, un evidente punto di svolta nella narrazione delle pratiche di cucina lo possiamo rintracciare tra il XIV ed il XVI secolo, quando, con il costituirsi in

Crema di broccolo romanesco con formaggio di fossa e pinoli. Pane di segale integrale saltato con rosmarino

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- 500 gr. circa di broccolo romanesco - 1 patata grande - 200 ml. circa di brodo vegetale - 80 gr. di formaggio di fossa - Dei pinoli - 1\2 cipolla bionda - 3 fette di pane di segale integrale - Un rametto di rosmarino - Del burro - Olio, sale e pepe qb Tagliare il pane di segale a dadini e saltarlo per pochi minuti in padella con del burro e del rosmarino, aggiustare con poco sale e pepe. Pulire accuratamente il broccolo romanesco, ricavando le sue cimette. Far appassire un trito fine di cipolla in olio, unire le cimette e rosolarle per qualche minuto; aggiungere la patata sbucciata e tagliata a tocchetti, andare per poco. Coprire il tutto con il brodo vegetale, coperchiare e proseguire la cottura a fiamma media per una mezz'ora. Ridurre a crema le verdure con il mixer ad immersione, regolare di sale, pepe ed olio; sporzionare grattugiando del formaggio di fossa, aggiungere i pinoli ed il pane di segale.

Gnocchi di patate vitelotte con fonduta di Blue Stilton ed aneto. Granella di nocciole di Giffoni e scorza di cedro

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- 1 kg. di patate vitelotte - 220 gr. di farina di semola rimacinata - 2 uova - Dell'aneto essiccato - 200 gr. di Blue Stilton - 2 cucchiai circa di latte intero - Delle nocciole di Giffoni - Della scorza di cedro - Sale e pepe qb. Passare sotto l'acqua corrente le patate vitelotte, lessarle per circa 25 minuti in acqua non salata, scolarle ed attendere un poco. Sbucciarle e passarle ancora calde allo schiacciapatate facendole cadere sulla spianatoia, distanziarle per farle raffreddare. Disporre la purea a fontana e porre le due uova, aggiungere anche la farina di semola. Lavorare il tutto il più velocemente possibile fino ad ottenere un impasto piuttosto omogeneo. Staccare dei pezzi e modellare dei cordoncini cilindrici dal diametro di circa 2 cm, tagliarli in pezzetti di circa 1,5 cm, quindi, se a disposizione, passare tutti gli gnocchi sul riga gnocchi. Tritare grezzamente delle nocciole di Giffoni. Togliere la crosta al formaggio Blue Stilton e farlo fondere dolcemente sul

Alimentazione templare tra precettorie d'Oriente e d'Occidente #2

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Verso la fine del 1200, durante la sua massima espansione in Oriente, l'Ordine Templare possedeva in quei territori circa 18 grandi fortezze, ognuna dotata di specifiche funzionali guarnigioni. Le ingenti somme ed i beni che arrivavano da Occidente in Oltremare permettevano di mantenere nel tempo la funzionalità di castelli e di strutture, tutti assai inaccessibili. Essi servivano a proteggere i territori circostanti dagli attacchi degli infedeli ed erano ovviamente situati in alcuni luoghi strategici, come le valli dell'entroterra, di modo da poter anche efficacemente controllare le arterie viarie che conducevano verso le ricche città. Per poter esercitare un controllo capillare sul territorio, partendo da queste strutture principali, i cavalieri dominavano con facilità una serie di strutture e fortificazioni minori, dotate di casali, mulini, vigne, oliveti e terre sottoposte ad arboricoltura con estese piantagioni di cedri.  Nella parte occidentale dell'Europa si calcola

Struedel con speck affumicato, Asiago, radicchio tardivo, funghi trifolati e cipolla rosa di Roscoff

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- 170 gr. di farina "0" - 120 gr. di farina tipo Manitoba - 1 uovo - 100 ml. di latte intero - 25 gr. di lievito di birra - 1 tuorlo - Semi di sesamo nero e sesamo bianco - Del radicchio tardivo - 220 gr. di speck affumicato tagliato spesso - 170 gr. di funghi misti da trifolare - 2 cipolle rosa di Roscoff (medie) - 170 gr. di Asiago - 1 cucchiaino di sale - Olio evo, sale e pepe qb. Utilizzare una planetaria ed un gancio a "K", unire le due farine e successivamente l'uovo intero, il latte intero ed il lievito di birra sciolto in poca acqua tiepida. Continuare ad impastare con un gancio ad uncino per circa 15 minuti fino ad ottenere un impasto assai elastico; aggiungere il sale quasi alla fine della lavorazione. Lasciare lievitare l'impasto per circa due ore, ponendolo in una ciotola ricoperta con pellicola. Pulire le cipolle rosa e tagliarle molto sottilmente, imbiondirle in olio d'oliva, regolare di sale e pepe. Estrapolare delle striscioline dal radic

Lasagne di pane guttiau, toma, funghi misti, finocchiona e piselli

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- 400 gr. circa di pane guttiau - 100 gr. di finocchiona - 400 gr. di besciamella - 400 gr. di piselli - 250 gr. di toma - 200 gr. di funghi misti da trifolare (champignon, porcini, finferli, chiodini, pleurotus) - 1 spicchio d'aglio - Del burro - Del prezzemolo - Del pecorino romano - Olio evo, sale e pepe qb. Pulire accuratamente i funghi dai residui di terra, tagliarli assai finemente nel senso della lunghezza. In una ampia padella scaldare olio e burro ponendo anche uno spicchio d'aglio; saltare in primis i porcini, a fiamma viva per due minuti, quindi unire gli altri e continuare per poco; regolare di sale e pepe, togliere lo spicchio d'aglio e spolverare con un trito finissimo di prezzemolo; mettere da parte. Lessare i piselli in acqua salata per 4-5 minuti e scolarli, frullandone a crema la metà, aggiungere poco olio, sale e pepe (se troppo asciutti allungare con acqua). Preparare la besciamella ed amalgamarvi la crema verde. Oliare accuratamente una pirofila, strati

Il Capitulare de villis: la quotidianità nella società agraria carolingia - Prima parte

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Ciascuno judex abbia nelle sue scorte tutto ciò che deve fornire al nostro desco; ed ogni cosa che darà dovrà essere di buona o d'ottima qualità e preparata con grande cura e pulizia. E ciascuno, quando sarà di turno a servire alla nostra mensa abbia diritto dall'annona a due pasti al giorno. E le restanti derrate siano ottime in ogni loro parte, sia la farina che tutto il resto. Capitulare de villis, cap. XXIV  Tra il 773 ed il 774 il re dei Franchi Carlo Magno, già impegnato in battaglia contro i Sassoni e temendo la conquista di Roma da parte dei Longobardi, scese in Italia in aiuto del Papa, depose Desiderio entrando a Pavia, l'allora capitale del Regno longobardo. Venne così decretata la fine di un'epoca gloriosa. La città fu conquistata dopo alcuni tentativi, le truppe carolinge ebbero la meglio contro una dura resistenza: il "più cristiano tra i Franchi" dette il via ad un nuovo corso, in un'Italia geografica che dal 568 vedeva i popoli di origine g

Burger vegetariano con rondelline di polenta alla curcuma

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- 1 mazzo di bietola rossa - 1 mazzo di cavolo nero - Pangrattato - 1 carota - Un trito si sedano, carota e cipolla - 4 panini integrali per hamburger - 3 uova - 150 gr. di funghi misti preconfezionati - Poco doppio concentrato di pomodoro - 1 pomodoro cuore di bue - Del prezzemolo - Dei semi di sesamo nero - 70 gr. di Grana Padano Dop - Del pangrattato - Uno spicchio d'aglio - Del burro - Della senape delicata - 200 gr. di polenta rapida - Della curcuma in polvere - Olio di semi di girasole - Olio, sale e pepe qb. Tagliare a piccoli pezzettini i funghi misti, far scaldare in padella del burro e dell'olio, tagliando a metà lo spicchio d'aglio, cuocerli a fiamma viva per pochi minuti regolando di sale e pepe, incorporando quasi alla fine del prezzemolo finemente tritato. Ricavare dei piccoli tocchettini dalla carota. In una padella piuttosto ampia far andare in olio un trito molto fine di sedano, carota e cipolla, quindi versarvi il cavolo nero e la bietola rossa già privi d